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Aristomenis Tsolakis: la pittura greca tra mito, simbolismo e spirito mediterraneo
Introduzione a un artista visionario e autodidatta
Aristomenis Tsolakis è un pittore greco autodidatta nato nel 1953 a Karlovasi, sull’isola di Samos. Trasferitosi ad Atene nei primi anni ’70, inizia da allora un percorso artistico indipendente, fuori dalle accademie tradizionali. Firma i suoi lavori con il nome “Tsolakis Aristomenis‑Eleftheria”, in onore della moglie Eleftheria, con cui condivide un legame profondo anche a livello simbolico. Il suo percorso artistico si fonda su una visione personale dell’arte, ispirata dalla mitologia greca, dalla filosofia antica, dalla natura e soprattutto dalla forza cosmica del mare e del vento.
L’opera pittorica di Tsolakis si distingue per l’uso di simboli archetipici, spesso tratti dal mondo mitologico: Poseidone, Boreas (il vento del nord), onde, cavalli, alberi e costellazioni. Non si tratta però di una semplice evocazione del mito classico. Nelle sue tele, questi simboli diventano strumenti di esplorazione del subconscio, metafore della condizione umana e della relazione tra l’individuo e la natura. Le sue composizioni hanno un carattere meditativo e rituale, come se ogni quadro fosse una sorta di preghiera visiva, un inno alla memoria culturale e all’identità greca.
Tecniche e materiali: gouache, tempera, olio e acquerello
Tsolakis utilizza tecniche miste come gouache, tempera, olio e acquerello, spesso su supporti trattati manualmente. Il suo stile è immediatamente riconoscibile: forme fluttuanti, linee organiche, colori che ricordano il mare Egeo, la luce estiva e la polvere delle isole greche. L’effetto visivo è spesso vibrante e dinamico, con uno spiccato senso del movimento. La tavolozza di colori privilegia i blu profondi, l’ocra, il bianco e il verde smeraldo – tonalità che evocano il mondo naturale in cui è cresciuto.
Il mare come archetipo: Poseidone e l’energia liquida
Uno dei temi centrali nell’opera dell’artista è il mare, spesso rappresentato come presenza viva e spirituale. In opere come Poseidon’s Fragile Stability o Sea Abounding with Waves, il mare è soggetto e metafora insieme. Non è solo uno scenario, ma un’entità autonoma: è caos, memoria, energia, equilibrio instabile. Poseidone non appare mai come figura dominante, ma piuttosto come presenza silenziosa, che attraversa la tela con la stessa forza con cui il vento soffia sulle coste greche.
Mostre e riconoscimento internazionale
Negli anni ’80 e ’90, Aristomenis Tsolakis ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in Grecia e all’estero, in città come Atene, Amburgo, Duisburg e Samos. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e sono disponibili su piattaforme artistiche internazionali come Artfinder, Saatchi Art e Useum, dove ha ricevuto apprezzamenti per la sua visione artistica unica e la qualità evocativa del suo linguaggio pittorico.
Aristomenis Tsolakis rappresenta una voce indipendente nell’arte greca contemporanea. La sua pittura sfugge alle mode e ai mercati, per abbracciare una dimensione spirituale, simbolica e profondamente personale. I suoi quadri sono racconti visivi, poesie silenziose dedicate agli elementi e alle forze che plasmano l’essere umano. In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, l’opera di Tsolakis ci invita a ritornare all’essenziale: la memoria, il mito, il mare, il vento.
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Alexandra Petropoulou – Tra astrattismo marino e memoria emotiva
Un linguaggio pittorico che nasce dalla materia e dall’introspezione
Alexandra Petropoulou è una pittrice contemporanea greca, nata ad Atene nel 1978, oggi residente nella regione di Korinthia. Dopo gli studi in graphic design presso l’istituto AKTO di Atene, ha lavorato per diversi anni come designer visiva. Tuttavia, è nella pittura che ha trovato la sua voce più autentica, trasformando l’esperienza visiva in un linguaggio poetico ed emozionale.
KYTHNOS ISLAND
Le sue opere, prevalentemente su tela, si muovono tra astrazione e suggestione paesaggistica. Le superfici raccontano movimenti, ritmi interiori, venti e onde, attraverso l’uso di acrilico, gesso, vernici e foglia d’oro. I colori variano dal blu profondo al sabbia dorato, evocando atmosfere marittime, luci dell’alba o tramonti egeoici.
“Ogni opera è un viaggio interiore, come la mia personale Itaca”, ha dichiarato l’artista, facendo riferimento al famoso poema di Konstantinos Kavafis.
Natura greca, corpo e silenzio
I temi che attraversano la pittura di Alexandra Petropoulou sono legati al paesaggio greco, ma anche alla condizione umana. Il mare, le isole, la luce e la terra diventano simboli di ricerca, appartenenza e desiderio di armonia. Le sue tele sono spesso prive di figurazione ma ricche di emozione, come fossero tracce lasciate da stati d’animo o sogni ad occhi aperti.
Green Energy
L’uso della texture è centrale nel suo lavoro: la materia pittorica è stratificata, graffiata, lucidata, talvolta arricchita da riflessi metallici. Questo dà profondità visiva e tattilità all’immagine, coinvolgendo l’osservatore in modo sensoriale.
Presenza internazionale e riconoscimenti
Le opere di Petropoulou sono presenti su piattaforme d’arte come Saatchi Art, Singulart e Artfinder, e hanno attratto collezionisti da Europa, Asia e Stati Uniti. Ha partecipato a mostre collettive e fiere in Grecia, Italia, Spagna, Austria e Turchia, consolidando la sua reputazione come artista visiva emergente.
A Splash of Autumn Colour
Il suo stile è stato definito “organico e spirituale”, capace di fondere minimalismo e intensità con grande coerenza estetica. Ogni tela è un invito al silenzio, alla contemplazione e al sentire.
Alexandra Papadopoulou – Astrattismo organico e poesia visiva dalla Grecia contemporanea Una pittrice autodidatta tra arte, luce e introspezione Alexandra Papadopoulou è una pittrice contemporanea greca che si distingue per il suo approccio personale all’astrattismo. Attiva ad Atene, sviluppa un linguaggio visivo fatto di fluidità, …
Andreas Pashias: corpo e spazio in dialogo attraverso la performance Andreas Pashias è un artista cipriota contemporaneo noto per la sua performance art che esplora profondamente la relazione tra corpo e spazio. Vive e lavora tra Nicosia e Londra, creando opere che mettono in …
Marianna Christofide: la poesia del silenzio tra archivi, paesaggi e memoria
Marianna Christofide è un’artista cipriota contemporanea che lavora tra Cipro e Berlino. Attraverso installazioni multimediali e arte concettuale, esplora il tempo, la memoria e i paesaggi trasformati dalla storia. La sua opera è profondamente legata alla ricerca sul campo e all’esplorazione degli archivi visivi.
Marianna Christofide: voce dai confini ciprioti
Nata a Nicosia nel 1980, Christofide ha studiato pittura presso la Scuola di Belle Arti di Atene e ha proseguito i suoi studi presso il Slade School of Fine Art a Londra e l’Accademia delle Arti Media di Colonia. Vive e lavora tra Berlino e Cipro.
La sua pratica artistica si concentra sulle aree marginali, sulle fratture della storia, sulle geografie trasformate dal tempo e dalla politica. I suoi progetti sono spesso il risultato di lunghe ricerche sul campo, viaggi e confronti con archivi, documenti e testimonianze umane.
Marianna Christofides, artista cipriota contemporanea.
Archivi visivi nell’arte cipriota contemporanea
Tra i suoi lavori più noti c’è Temporal Taxonomy (2011), l’opera con cui ha rappresentato Cipro alla 54a Biennale di Venezia. L’installazione esplorava il modo in cui il tempo può essere organizzato e percepito attraverso materiali d’archivio, paesaggi e strutture culturali.
marianna christofide “Temporal Taxonomy” (2011)
Con il film Days in Between (2015), Christofide attraversa i Balcani tracciando i confini non solo come linee geografiche, ma come spazi di tensione, transizione e memoria. Girato in 16mm, il film mescola immagini, suoni ambientali e testi poetici, creando una mappa sensibile dell’invisibile.
Still da “Days in Between” (2015) – fonte: Waterside Contemporary
In Dies Solis. Sundays in Nicosia (2010), l’artista si concentra su un gruppo di lavoratrici migranti che abitano la zona cuscinetto di Nicosia, una città ancora oggi divisa. In queste domeniche silenziose, il video restituisce dignità, spazio e ascolto a chi è spesso escluso dalla rappresentazione pubblica.
marianna christofide “Dies Solis. Sundays in Nicosia” (2010)
L’ascolto nell’arte concettuale di Marianna Christofide
Il lavoro di Christofide è radicato nell’indagine. Ogni progetto nasce da un lungo processo di ascolto e osservazione. L’artista raccoglie suoni, immagini, materiali d’archivio, testimonianze orali e relazioni con i luoghi che attraversa. Non cerca di “spiegare”, ma piuttosto di evocare. I suoi paesaggi sono sospesi, impregnati di memorie sedimentate, di storie rimosse.
Riconoscimenti e presenza internazionale
Marianna Christofide ha esposto in numerose città e istituzioni europee e internazionali: Berlino, Atene, Colonia, Eleusi, San Sebastián, Kyoto, Los Angeles. Ha ricevuto borse di studio e residenze artistiche da enti prestigiosi come la DAAD, la Fondazione Onassis, la Stiftung Kunstfonds e il Senato di Berlino.
Nel 2021 è stata pubblicata la sua monografia Days in Between dall’editore tedesco Hatje Cantz, che raccoglie una selezione del suo lavoro e riflessioni critiche.
Stelios Kallinikou: performance art e paesaggi postcoloniali Stelios Kallinikou è un artista cipriota riconosciuto a livello internazionale per la sua pratica interdisciplinare, che esplora profondamente la performance art e i paesaggi postcoloniali attraverso fotografia, suono e installazioni. Attraverso il suo lavoro, Kallinikou indaga in …